La domanda è retorica (ma qualcuno, forse, non se la sta ponendo in modo corretto): affidereste i vostri dati personali – e i dati personali dei minori – a delle piattaforme, come quelle che propongono dei contenuti per adulti, che a volte hanno mostrato video che ritraevano delle persone senza il loro consenso, quando non addirittura immagini di violenza? Se il controllo su questa tipologia di contenuto multimediale a volte è lacunoso, cosa accadrebbe nel caso in cui i gestori di queste …
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