“Tra il Conte 1 e il Conte 2 il trasformismo è stato evidente nello stesso premier” ma alla prova dei fatti “ Conte ha rivelato doti inattese, in particolare nella politica interna ”. A riconoscerlo in un’intervista a La Stampa è nientemeno che l’ex premier tecnico Mario Monti, già commissario europeo, che aggiunge: Conte “si è dimostrato duttile e resistente dal punto di vista psicologico, accettando durante il primo mandato un ruolo subalterno rispetto ai suoi due Vice, peraltro con gravi conseguenze sulla funzionalità e credibilità del governo” mentre nel secondo tempo del suo mandato “è stata evidente la sua mediazione costruttiva, oltre alla tenuta psicologica e capacità di decisione nella fase del lockdown”. Nella sintesi estrema, per Monti l’attuale premier proprio “grazie a queste doti” ha potuto riscontrare “un costante aumento della popolarità e della fiducia, nonché una rispettabilità personale all’estero che all’inizio non era evidente”.
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