Roy Lichtenstein al Mudec di Milano con “MULTIPLE VISIONS”





Al Mudec di Milano, fino all’8 settembre prossimo, è di scena un grande americano, nato a New York nel 1923 da una famiglia ebraica media, Roy Lichtenstein, rappresentante della Pop Art e figura di primo piano del Novecento. L’esposizione, a cura di Gianni Mercurio (che ha curato, tra l’altro, la mostra e il relativo volume “Roy Lichtenstein. Meditations on Art”, Milano, Fondazione La Triennale, 2010, e poi col titolo “Kunst als Motiv” a  Colonia, al Museum Ludwig, 2011) e promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, per l’ideazione di MADEINART, conferma la capacità del museo delle culture di sorprendere anche nel caso di un autore molto noto, come in questo caso, sia per la ricerca del lato meno frequentato della sua arte, di opere che non si vedono d’abitudine, sia per l’allestimento, arioso, permettendo una fruizione semplice e molto gradevole. La prima parte con immagini montate in dissolvenza, campiture di colore effetto pongo, accompagnate da strisce di pavimento e di decorazione a parete che riprendono le tecniche tipiche e lo stile di Lichtenstein, è vivace e allegra; nelle sale successive sfumature di grigio valorizzano il colore forte e deciso dei quadri e delle sculture in mostra, senza metterli a contrasto su fondali bianchi con effetto spesso non armonico. Ben fatti i pannelli esplicativi che alternano frasi dello stesso autore, utilizzando anche in questo caso il colore come un gioco e con grande immediatezza emozionale

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Pubblicato il: 8 Maggio 2019

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