E’ partito da molte parti l’attacco a Greta Thunberg. Le si contesta (oltre a tre grandi “difetti”: essere donna, giovane e asperger) di non avere una visione politica complessa, di dire cose banali, scontate, che tutti sanno. E inoltre assistiamo al proliferare su di lei di dietrologie e dei soliti complottismi: è manovrata, ha interessi personali, ecc. E non manca una certa invidia da parte dei “politici” che vedono oscurato il loro leaderismo da una ragazzina. Ma il ruolo di Greta non è quello di essere un leader politico; guai se lo diventasse, sarebbe la sua fine, un errore che altri hanno fatto
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