Bcc, ecco perché ChiantiBanca ha cambiato idea su Cassa centrale e cosa rischia andando con Iccrea





Marco Bindelli di Marco Bindelli, vice presidente e consigliere delegato ai rapporti con il Movimento del Credito Cooperativo della Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro; dottore commercialista, partner Studio Mancinelli (Ancona) Il 10 dicembre prossimo, si prospetta un’altra assemblea infuocata per ChiantiBanca. La più grande Bcc toscana è, infatti, chiamata a verificare se ci sono i voti per cambiare idea dopo essersi più volte espressa a favore del costituendo gruppo di Cassa Centrale Banca (Ccb). E’ bene ricordare che, il 18 dicembre 2016, l’assemblea della Bcc di Monteriggioni (Siena), con 3822 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti, votò l’adesione al gruppo Ccb dopo aver deciso la rinuncia alla way out (si veda il Corriere Fiorentino) prevista dalla riforma del credito cooperativo voluta dal governo Renzi e che ha visto una sola Bcc uscire dal sistema cooperativo (quella di Cambiano, in cui lavora il padre dell’attuale ministro Luca Lotti). Il 14 maggio scorso l’assemblea dei soci di ChiantiBanca (si veda Il Tirreno) deliberò, quasi all’unanimità dei presenti, nuovamente a favore dell’adesione a Ccb, mentre si spaccò sulla nomina del nuovo organo amministrativo che, con 1519 voti favorevoli, vide prevalere la lista legata alla Federazione toscana delle Bcc capeggiata dal prof

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Pubblicato il: 14 Novembre 2017

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