Mossi Ghisolfi chiede il concordato in bianco per le attività italiane





Il gruppo Mossi Ghisolfi ha depositato ieri domanda di concordato in bianco per tutte le sue società italiane, dopo aver annunciato nei giorni scorsi ai sindacati di aver inoltrato la richiesta al governo per aprire dal primo novembre e per un anno, la cassa integrazione straordinaria per tutti i 227 dipendenti di Biochemtex, centro di ricerca fra Tortona e la frazione di Rivalta Scrivia, della M&G Finanziaria di Assago Milano e dell’impianto di Crescentino vicino a Vercelli dove viene prodotto etanolo di seconda generazione (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che il gruppo chiederà a breve anche negli Usa la protezione dai creditori nell’ambito di una procedura di Chapter 11. La decisione del gruppo guidato da Marco Ghisolfi e presieduto dal padre Vittorio, si inquadra nell’ambito della crisi del gruppo  leader nell’innovazione applicata al settore del PET, dell’ingegneria e dei prodotti chimici rinnovabili derivati da biomasse non alimentari, che sta predisponendo due piani di ristrutturazione del debito, appunto uno negli Usa e uno in Italia, per riequilibrare la situazione finanziaria e trovare nuovi investitori, preferibilmente tra soggetti industriali del settore, in grado di assicurare la continuità del business (si veda altro articolo di BeBeez). Per le attività italiane il dossier è già allo studio dei principali fondi di private equity internazionali, ma anche di colossi industriali (si parla di Eni e Versalis) interessati a entrare in possesso della nuova tecnologia sviluppata da M&G

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Pubblicato il: 17 Ottobre 2017

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