Gli Anfibi sono stati la prima classe di Vertebrati che, durante il periodo Devoniano, sono passati dalla vita acquatica a quella terrestre. Il nome stesso amphi bios, deriva dal greco e significa “doppia vita”, riferito proprio al fatto che, in questi animali, la prima parte della loro vita ricorda quella dei loro antenati pisciformi, poi avviene il passaggio alla vita da adulti, adatta agli ambienti terrestri, grazie ad una delle più straordinarie metamorfosi del regno animale. Ma prima di addentrarci nel descrivere l’affascinante trasformazione che caratterizza la maggior parte delle specie questa classe, è opportuno fare una breve panoramica sulla loro sistematica. Gli Anfibi si compongono di circa 5400 specie, in continuo aumento, suddivise in tre ordini: Anuri: sono di gran lunga i più numerosi e comprendono rane e rospi. Hanno un corpo compatto, privo di coda, con arti posteriori più lunghi e sviluppati rispetto a quelli anteriori. Urodeli (o Caudati): più simili agli anfibi ancestrali, comprendono le salamandre e i tritoni
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