“Per chiudere il gap di fiducia tra banche e risparmiatori determinato dal fallimento di quattro istituti di credito e dai compensi stratosferici riservati a manager inadeguati, occorrono azioni tese a ricostruire un rapporto con la clientela di lungo periodo basato sulla consulenza e sulla professionalità. Questo sarà possibile anche e soprattutto per il tramite del sindacato: dobbiamo costruire nuove tutele in un settore del credito in profondo cambiamento e mutazione, ascoltando il lavoro – come dice il nostro slogan congressuale – e spronando le banche ad essere per il territorio e per il Paese volano di sviluppo”. Lo ha detto questa mattina il segretario generale della First Cisl Andrea Di Noia aprendo nell’Auditorium della sede cittadina della Cisl il primo congresso della nuova categoria nata dalla fusione tra Fiba Cisl e Dircredito. Di Noia ha ricordato come negli ultimi anni i principali gruppi bancari italiani hanno incentrato i loro piani industriali tagliando personale e filiali, ma che una serie di importanti accordi sindacali hanno consentito di gestire i problemi occupazionali attraverso uno specifico “fondo di sostegno al reddito”, ammortizzatore sociale di sistema che non grava sui contribuenti. Tra i tanti punti analizzati nella relazione anche quello relativo alla riorganizzazione delle banche di credito cooperativo.
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