Si fa sempre un gran parlare dell’Islam e della follia criminale Jihadista e anche se in molti cercano sempre più disperatamente di demarcare il confine fra un Islam moderato ed un Islam criminale e giocando sempre su questa falsa discriminazione, accogliamo senza freni migliaia di islamici con la scusa che scappano da guerre terribili e sopratutto ascoltiamo come idioti i sermoni di quegli Imam che tentano falsamente di spiegarci che integrare gli islamici nell’Occidente è necessario come è necessario mischiare due culture tanto distanti fra di loro per il bene di tutti. Poi scopriamo cosa emerge dalle intercettazioni dei nostri apparati di sicurezza e inorridiamo ben consci come il pericolo di una falsa integrazione esiste eccome se nelle menti di chi vuole indurci ad accogliere tutti esistono anche gesti criminali come il volerci avvelenare pur di annientare i “porci” dell’Occidente che saremmo noi. Si perché molti islamici considerano noi porci che abitiamo le terre che Allah vuole conquistare. Adesso risparmiamoci il sermone che non tutti i musulmani sono criminali, che non tutti i profughi sono così, sta di fatto che quanto emerge dalle intercettazioni fa venire i brividi e sopratutto mostra i segni di una nostra totale vulnerabilità, più di quanto possano essere gli obiettivi sensibili a rischio attentati. La nuova fase stragista di una certa frangia di musulmani nei confronti dei “porci” occidentali passa da stragi in grado di uccidere migliaia di persone in modo sicuramente meno eclatante di una deflagrazione ad opera del kamikaze di turno, ma altrettanto devastante se si pensa alla serie di avvelenamenti mirati che se attuati potrebbero uccidere una quantità imprecisata ma sicuramente enorme di persone. Inutile dire che mettere in atto una politica stragista di queste proporzioni non è impossibile, ma richiede soggetti in gradi di attuarla che per dirla facile, non ci sta con la testa, ma ci risulta che il fanatismo islamico è basato su persone equilibrate
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