Market abuse, tutto quello che c’è da sapere per chi quota minibond su ExtraMot Pro





Dallo scorso 3 luglio sono entrati in vigore, anche in Italia, il Regolamento europeo n. 596/2014, relativo al market abuse, e la Direttiva 2014/57, relativa alle sanzioni penali in caso di abusi di mercato. Una normativa che riguarda non solo le società quotate sui mercati regolamentati, ma anche i titoli quotati sui sistemi multilaterali di negozazione, come sono l’Aim Italia e l’ExtraMot Pro. Sebbene il pacchetto di misure europee sul market abuse abbia l’obiettivo giusto di tutelare l’integrità e il buon funzionamento dei mercati e di accrescere la fiducia degli investitori disponendo le regole base comuni a tutti gli operatori economici dell’Unione europea, il loro rispetto comporta una complicazione pesante in termini di risorse da dedicare per le pmi che hanno scelto questi mercati per quotare i propri titoli, così come già sottolineato da Assonime a fine giugno. Tutti i dettagli delle nuove norme sono riassunti dallo studio legale Orrick in un report pubblicato sul sito ExtraMot ProLink di Borsa Italiana, dedicato alle notizie del mercato. In particolare, Orrick sottolinea che una delle principali novità introdotte dalla normativa europea appena entrata in vigore è rappresentata dalla estensione della disciplina sugli abusi di mercato agli emittenti che hanno appunto autorizzato la negoziazione dei loro strumenti finanziari su un MTF o su un OTF (Organized Trading Facility) o che hanno chiesto l’ammissione dei loro strumenti finanziari alla negoziazione su un MTF in uno Stato Membro.

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Pubblicato il: 26 Agosto 2016

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