Un sogno, quel filmato sbilenco che di notte viene proiettato nella nostra mente, racconta storie dotate di una particolare struttura narrativa che sta diventando un ambito di ricerca di psicologi cognitivisti, come Jacques Montangero e Corrado Cavallero, rispettivamente dell’Università di Ginevra e di Trieste, autori di un recente articolo sulle caratteristiche della struttura narrativa dei sogni, pubblicato sulla rivista International Journal of Dream Research. Il loro studio ha preso in esame sogni che fanno parte della banca dei sogni realizzata all’Università di Bologna. «Riteniamo che i sogni vadano considerati un racconto nel senso ampio del termine, piuttosto che una storia “canonica”— dicono i ricercatori — cioè il resoconto di una sequenza di eventi che coinvolgono esseri umani che reagiscono ad altri o a eventi fisici, e che include alcuni eventi inaspettati capaci di creare tensione nei protagonisti e un interesse negli ascoltatori o i lettori.
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