È un tessuto organico creato in laboratorio in grado di simulare il comportamento biologico di un nervo, inclusa la trasmissione del segnale elettrico. Il «nervo sintetico», che rispondere agli stimoli luminosi, è il risultato del lavoro di un team di scienziati, guidati dal professor Hagan Bayley del dipartimento di Chimica dell’Università di Oxford. Inizialmente finalizzata allo studio dell’interazione tra cellule, la creazione di questi materiali potrebbe un giorno portare allo sviluppo di tessuti organici sintetici da impiantare nel corpo umano, magari anche per riparare il sistema nervoso. Le cellule sintetiche sono goccioline contenenti proteine, DNA e acidi grassi ricoperti da un unico strato di lipidi. Per la creazione del nervo artificiale, i ricercatori hanno fatto ricorso a tecniche di stampa 3D miniaturizzate, create e sviluppate proprio dal gruppo del professor Hagan Bayley tramite una spin off dell’Università di Oxford (OxSyBio) dedicata alla biologia sintetica per la produzione di materiali per uso clinico. La metodica prevede l’assembramento, strato dopo strato, di centinaia di cellule in strutture tridimensionali della lunghezza di mezzo millimetro.
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