Dopo la circolare emanata dal Ministero della Salute, restano quindi invariate le 203 prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale che, come stabilito dallo stesso Decreto, rischiano di dover essere pagate integralmente dai pazienti. Il tutto mentre le liste di attesa del S.S.N. per i ricoveri programmati e per le prestazioni di alta diagnostica registrati nelle principali città italiane continuano a crescere. Un panorama preoccupante che induce gli addetti ai lavori ad una riflessione generale sulla sostenibilità del S.S.N. e i livelli di assistenza per i cittadini e che apre un’ importante prospettiva per lo sviluppo della sanità integrativa
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