Si vive meglio in Italia o in Uzbekistan? In Uzbekistan, sostiene il rapporto annuale sulla felicità redatto dai gufi dell’Onu interpellando i cittadini del mondo intero su indici che vanno dal reddito economico alla qualità dei rapporti umani e al livello di corruzione. La fonte è autorevole e i risultati tutto sommato scontati. Agli ultimi posti ci sono nazioni in guerra o tormentate dalla fame, ai vertici l’intera Scandinavia (primi assoluti i danesi), la Svizzera, l’Olanda e il Canada. Noi siamo in caduta libera, cinquantesimi dietro l’Uzbekistan, e per spiegare cosa ci deprime basta confrontarci con lo specchio rovesciato delle repubbliche nordiche della felicità, che alla faccia dell’individualismo tanto di moda hanno un modello fortissimo di comunità. I cittadini vivono meglio là dove lo Stato funziona, garantendo una qualità della vita meno stressante, una rete di protezione per i più deboli, uno straccio di idea di futuro.
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