Si ferma la raccolta del terzo fondo lanciato da Clessidra sgr. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che l’obiettivo è stato rivisto a 600-700 milioni di euro rispetto al target iniziale di 1,1 miliardi. La decisione è stata presa a seguito della prematura scomparsa del fondatore dell’operatore di private equity Claudio Sposito lo scorso gennaio e nonostante il fatto che la governance dell’sgr fosse stata riorganizzata a tempo di record sulla base della continuità di gestione, con Francesco Trapani nominato presidente e Maurizio Bottinelli amministratore delegato (si veda altro articolo di BeBeez). Sebbene la società di private equity sia forte dell’invidiabile track record dei primi due fondi Clessidra Capital Partners I (820 milioni di euro) e CCPII (1,1 miliardi), venuto meno il principale dei cosiddetti “key men” del fondo non è certo semplice continuare nella raccolta tra gli investitori internazionali, ai quali peraltro, come si legge in un documento interno di Clessidra sgr, di cui riferisce MF Milano Finanza, va presentata “una proposta di revisione del regolamento del fondo CCP3 con particolare riferimento alla struttura societaria e al management della sgr, anche in relazione al punteggio da attribuire a ciascun key manager, da sottoporre all’approvazione del consiglio per la richiesta del parere da parte dell’assemblea dei sottoscrittori”, del medesimo terzo veicolo d’investimento. A rendere le cose ancora piùcomplicate, poi, c’è il fatto che, come rivelato lo scorso 1° marzo dal Corriere della Sera, c’è uno stallo nelle trattative per la cessione a Trapani delle quote dell’sgr di proprietà di Manuela Sposito, moglie del fondatore. La trattativa sarebbe in stand by a causa delle clausole contenute nello statuto della sgr sul tema del gradimento degli azionisti all’iscrizione nel libro soci
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