Da antichi e ferventi cultori – ma che dico cultori: collezionisti – degli scritti del professor Angelo Panebianco, abbiamo sempre rivolto un pensiero commosso e solidale ai suoi allievi dell’Università di Bologna costretti, così giovani, a sorbirsi le sue lezioni di “Sistemi internazionali comparati”: un trauma da cui difficilmente uno poi si risolleva nella vita. Da qualche giorno, nella sua aula, accade ciò che era forse prevedibile: alcuni studenti contestano il professore per un suo articolo sul Corriere, ovviamente a favore della guerra (non si sa bene dove né contro chi, ma quando ci vuole ci vuole). Hanno addirittura interrotto tre o quattro sue lectio magistralis, spettinandogli la chioma e la barba, forse addirittura stropicciandogli il panciotto. Il che ha fatto gridare al ritorno delle Br. Perdindirindina, signora mia, qui tornano gli anni di piombo. Perdincibacco, non s’interrompe un’emozione, tantomeno una lezione
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