In questo blog vorrei pubblicare un articolo che non ha visto la luce nella forma originale, e riguarda lo stesso argomento del precedente, l’arresto dell’ex monaco birmano U Gambira, leader del movimento passato alla storia col nome di “rivoluzione di Zafferano”. Gambira è infatti ancora in cella, e forse la storia che allego, scritta dopo averlo incontrato e avergli stretto le mani avvolte da ingiuste manette, potrà far capire perché vale la pena non abbandonarlo a un destino che non merita. Specialmente oggi che anche sua moglie Marie Siochana ha dovuto lasciare il Paese per la fine del suo visto. Di certo la famiglia si reca regolarmente a visitarlo, ma la madre e la sorella devono fare moltissimi chilometri dal villaggio, e altrettanto certamente – ne sono stato testimone – Gambira vorrebbe abbracciare o vedere più di tutti la donna che ama e che in qualche modo lo ha fatto cambiare, aiutandolo a venire a patti con una malattia della mente, se non contratta in cella, aggravata dalle torture e dagli abusi subiti. Un commento e due foto dell’incontro tra Marie e Gambira sono disponibili sul mio sito Facebook da poco online. https://www.facebook.com/raimondobultrini/posts/1041512609246477 Ecco il testo inedito scritto il 31 gennaio all’indomani del processo contro l’ex monaco per “immigrazione clandestina” nel suo stesso Paese.
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