Presentati al Congresso dell’International Diabetes Federation (IDF), svoltosi a Vancouver, Canada, dal 30 novembre al 4 dicembre scorso, i risultati dello studio POC (Perceptions of Control), che valuta la percezione del controllo del diabete da parte di medici e pazienti. Lo scopo dello studio è di analizzare come medici e persone con diabete di tipo 2 definiscono il controllo del diabete, identificano gli ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo di cura,2,3 percepiscono l’impatto del diabete di tipo 2 non controllato sulla vita quotidiana2,3 e se sono disponibili a intensificare la terapia insulinica.1 I risultati hanno mostrato che le persone con diabete di tipo 2 non controllato da un trattamento con insulina basale (ossia un’unica somministrazione serale di insulina associata ad altri farmaci antidiabetici nel corso della giornata) sono riluttanti ad aumentare le iniezioni di insulina e passare a un regime basal-bolus (caratterizzato da più somministrazioni di insulina al giorno), nonostante il parere del medico. Tra le ragioni principali: il timore di aumento del peso causato dall’insulina (45%), il rifiuto ad accettare il peggioramento della malattia (44%), la paura dell’ipoglicemia (41%) e il non volersi sottoporre a più iniezioni al giorno (41%)1. Il medico d’altro canto è restio ad aumentare il numero di somministrazioni di insulina principalmente per il fatto che i pazienti non si dimostrano d’accordo con la modifica della cura (62%) e per il timore che questo possa causare episodi di ipoglicemia (46%), specialmente in relazione al tipo di lavoro svolto dal paziente (54%). I medici, inoltre, sono preoccupati di consigliare un’intensificazione della cura in persone con malattie o alterazioni dello status mentale (48%), scarse capacità cognitive (46%) o in caso di dubbio sulla corretta adesione alla cura (41%).1 Capire in che modo medici e pazienti prendano decisioni a proposito dell’intensificare la cura con l’insulina può migliorare il rapporto e il dialogo tra medico e paziente e favorire, laddove necessario, questo delicato passaggio nella vita di una persona con diabete. Rispondere alle preoccupazioni dei pazienti, fornendo loro più informazioni, può facilitare questo processo, aumentando il numero di chi decida di accettare di cambiare la propria terapia per raggiungere un miglior controllo del diabete” – ha dichiarato Meryl Brod, sperimentatore principale del progetto di ricerca POC.
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