Si chiama Room2Room ed è il progetto che mira a rendere le conversazioni online più reali, naturali, come se si svolgessero faccia a faccia. Lo ha pensato Microsoft, o meglio, alcuni ragazzi del laboratorio Microsoft Research, che hanno messo assieme un po’ di materiale hardware per realizzare un software che elabora l’immagine di un interlocutore dall’altra parte del mondo (ma anche della città) e la trasmette a dimensione naturale in tre dimensioni, all’interno di una stanza.Come funzionaIl tutto è reso possibile da una videocamera Kinect e da una serie di proiettori che catturano l’immagine 3D di un partecipante e la riproducono fedelmente altrove, permettendo alle persone di interagire con gli altri anche muovendosi, grazie alla possibilità di cambiare angolo di vista, proprio come nella vita reale. Questo vuol dire che gli ologrammi, muovendosi nel loro ambiente originario, si spostano anche in quello riprodotto, ad esempio per dialogare vicino ad una presentazione proiettata su una lavagna o semplicemente far sentire di più la propria presenza in sala.Quasi fantasmiSi tratta di un notevole cambio di paradigma rispetto a quanto visto sinora in ambito olografico. La maggior parte delle applicazioni attuali, come quella che permette ad un totem di parlare ai viaggiatori in transito a Milano Linate, sfruttano una tecnologia 3D “statica”, ovvero una proiezione che virtualmente non può spostarsi nella stanza in cui prende forma.All’interno di Room2Room invece, lo spazio a disposizione potrebbe benissimo essere popolato da individui la cui immagine virtuale si muove liberamente, dando vita ad un’interazione molto simile a quella organica. Certo c’è bisogno di soddisfare alcuni requisiti, come la necessità che gli ambienti dei partecipanti siano simili, per evitare che un minimo spostamento di uno si trasformi in una sovrapposizione con mobili e oggetti in un’altra sala, ma il fine non è certo quello di far vagare gli ologrammi per casa.Oggetti realiRoom2Room è la naturale evoluzione di RoomAlive, un prototipo che trasforma ogni luogo in un’esperienza di gaming immersiva, con oggetti che prendono vita, telecomandi e tappeti che possono divenire armi e strumenti di difesa contro i nemici. Insomma Microsoft crede fermamente nella tecnologia degli ologrammi, almeno quanto il mondo della realtà virtuale.
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